Emiliani Giudici, Tenca e "Il Crepuscolo".

Gisella Padovani

Emiliani Giudici, Tenca e "Il Crepuscolo".

Critica letteraria e stampa periodica alla vigilia dell'Unità

Il volume analizza gli articoli redatti per «Il Crepuscolo» da Emiliani Giudici alla vigilia dell’Unità d’Italia. Nei loro tracciati concettuali questi testi rivelano significativi punti di convergenza con le importanti posizioni teoriche di rinnovamento culturale assunte dal direttore Carlo Tenca, del quale Giudici, corrispondente da Firenze, condivide l’idea di una letteratura investita di una funzione civile, radicata nel tessuto sociale, impegnata a concorrere alla formazione di una coscienza nazionale.

Edizione a stampa

31,00

Pagine: 256

ISBN: 9788856830750

Edizione: 1a edizione 2011

Codice editore: 291.77

Disponibilità: Discreta

Qualificato da un alto profilo culturale e da un taglio modernamente interdisciplinare, "Il Crepuscolo" viene stampato a Milano tra il 1850 e il 1859. Lo dirige Carlo Tenca, patriota di fede mazziniana poi attratto dal programma di Cavour, giornalista di talento, critico, romanziere, carismatico maître à penser capace di svolgere un ruolo fervidamente propulsivo e vigorosamente aggregante. Al suo fianco operano, tra gli altri, personaggi della statura di Carlo Cattaneo, Gabriele Rosa, Eugenio Camerini, Giuseppe Zanardelli, Paolo Emiliani Giudici. Lo scrittore siciliano collabora sistematicamente al periodico lombardo, in qualità di corrispondente dalla Toscana, a partire dal 1855. Poco più che quarantenne, egli ha già acquisito fama e prestigio grazie alla pubblicazione a Firenze, dove risiede, di apprezzate opere critico-storiografiche (Storia delle belle lettere in Italia, 1844; Compendio della storia della letteratura italiana, 1851; Storia politica dei municipj italiani, 1851) e del romanzo Beppe Arpia (1851).
Pochissimo noti, riportati alla luce e per la prima volta analizzati dall'autrice di questo volume, gli articoli redatti per "Il Crepuscolo" da Emiliani Giudici alla vigilia dell'Unità rinviano variamente al progetto di rinnovamento culturale elaborato da Tenca fin dagli anni Quaranta. E nei loro tracciati concettuali rivelano significativi punti di convergenza con importanti posizioni teoriche assunte dall'intellettuale milanese, del quale il corrispondente da Firenze condivide, principalmente, l'idea di una letteratura investita di una funzione civile, saldamente radicata nel tessuto sociale, impegnata a concorrere alla formazione di una coscienza nazionale.

Gisella Padovani insegna Letteratura italiana alla Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Catania. Oltre a vari interventi critici su tematiche prevalentemente otto/novecentesche, ospitati in riviste culturali, ha pubblicato alcuni volumi monografici. Tra gli altri, Letteratura e socialismo. Saggi su Ignazio Silone (1982), L'officina del mistero. Nuove frontiere della narrativa poliziesca italiana (1989), Le trame dell'ossessione da Tarchetti a Pirandello (1997), La modellizzazione della femminilità da Alberti a Verri. Trattati Memorie Avvertimenti (2002). Ha curato, rispettivamente nel 2005 e nel 2007, la ristampa anastatica di una sconosciuta commedia di Giuseppe Aurelio Costanzo (I ribelli, 1875) e la riproposta editoriale di alcuni testi rari di Domenico Ciampoli, dispersi su periodici dell'ultimo Ottocento ("Una giornata di vita pompeiana" e altri scritti d'occasione).



Introduzione
Un modello alto di giornalismo militante nel "decennio di preparazione"
Carlo Tenca e il suo programma di rinnovamento culturale
Paolo Emiliani Giudici e l'avamposto culturale del "Crepuscolo"
L'apprendistato letterario e critico di Paolo Giudice in Sicilia
Le corrispondenze dalla Toscana
Gli interventi sul romanzo
Il giudizio di Tenca su Emiliani Giudici storico della letteratura
Appendice
Bibliografia essenziale
Indice dei nomi.

Collana: Critica letteraria e linguistica

Argomenti: Letteratura

Livello: Studi, ricerche

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